Remote work vs part-time employment: a new work-family balance?

Abstract

L' articolo esamina se il lavoro da remoto possa ridurre l’utilizzo del lavoro part-time, una modalità lavorativa utilizzata prevalentemente dalle donne per conciliare lavoro e responsabilità familiari, ma spesso associata a retribuzioni più basse, prospettive di carriera limitate e benefici pensionistici ridotti. Concentrandoci sull’Italia, dove il sottoutilizzo dell’occupazione femminile è particolarmente elevato, analizziamo se la flessibilità offerta dal lavoro da remoto e ibrido possa rappresentare un’alternativa al part-time, consentendo ad alcune lavoratrici costrette a scegliere il part-time per necessità di passare a contratti a tempo pieno. Utilizzando un approccio difference-in-differences e regressioni logistiche, analizziamo dati panel e sezionali provenienti dall’indagine PLUS (Partecipazione, Lavoro e Unemployment Survey) dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp) per il periodo 2018-2021. I nostri risultati mostrano che il lavoro agile riduce significativamente l’occupazione part-time nell’anno successivo, suggerendo che i lavoratori modificano il proprio status occupazionale dopo un periodo iniziale di prova del lavoro da remoto.

Description

Keywords

Conciliazione vita lavoro, Discriminazione di genere, Part-time

Citation

Jansen T., De Angelis M. (2025), Remote work vs part-time employment: a new work-family balance?, Roma, Inapp, WP n.139 <https://oa.inapp.gov.it/handle/20.500.12916/4794>

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