Rivista Osservatorio Isfol
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Osservatorio Isfol è la rivista storica dell’Istituto. Si pone come luogo di confronto e dibattito nella comunità scientifica sui temi legati ai sistemi del lavoro, della formazione e delle politiche sociali.
Si rivolge alla comunità scientifica, agli esperti e gli operatori di settore, alle istituzioni territoriali, nazionali e comunitarie.
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- I-Learning, Digital Storytelling and health care(Isfol, 2017-03) ISFOL; Bianchi, Lavinia; Cusmai, Mario; Proietti, Maria Grazia; Punziano, Antonella; Quagliata, AlbertoArticle. Un contesto organizzativo che ponga la relazione al centro dei percorsi formativi e valorizzi la narrazione come prassi educativa si prende cura delle proprie risorse e si riconosce come una “fabbrica di storie” in cui si incontrano e si integrano ricorsivamente le biografie delle persone coinvolte, delineate da componenti cognitive e affettivo-relazionali. Prendersi cura di un malato significa conoscere nel profondo il suo vissuto di malattia, la storia più vera del suo essere paziente: per fare questo è necessario valorizzare il racconto del paziente, per co-costruire un consapevole progetto terapeutico. Il collegio IPASVI e il Laboratorio di I-learning e Digital Storytelling del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università RomaTre collaborano da tempo alla progettazione e realizzazione di percorsi di apprendimento. L’I-learning si ispira alla cornice metodologica del costruttivismo sociale e sollecita processi formativi ecologicamente ed eticamente responsabili, costruiti intorno alla centralità della relazione e alla valorizzazione della narrazione come prassi educativa.
- Immigrazione e povertà. Differenze territoriali: tra rischio di esclusione sociale e disuguaglianze(Isfol, 2017-03) ISFOL; Bombardieri, SilvanaArticle. La crisi che ha colpito l’Italia dal 2008 ha determinato un ampliamento delle disuguaglianze economiche, in particolare tra gli italiani e gli immigrati. L’obiettivo di questo lavoro è l’analisi del fenomeno della povertà tra gli immigrati prendendo come riferimento metodologico gli indicatori proposti dall’ocse. Gli indicatori sono stati confrontati con i dati di contesto e analisi emersi da altri rapporti di ricerca che evidenziano il modo in cui alcuni fattori (come la distribuzione del reddito delle famiglie, il tasso di povertà, la povertà dei lavoratori e l’esclusione finanziaria) siano determinanti nell’individuazione della povertà tra gli immigrati. Un ulteriore approfondimento è stato fatto attraverso l’analisi delle disuguaglianze, evidenziando le differenze tra la povertà degli italiani e quella degli immigrati. 3/2017
- Gli Stati generali dell’esecuzione penale per l’inclusione sociolavorativa dei detenuti(Isfol, 2017-03) ISFOL; Di Rico, Lucilla; Maiorano, Antonietta; De Amicis, Giampaolo; Lolli, CristinaArticle. Occorre un ripensamento generale del sistema giustizia per superare efinitivamente un modello di detenzione caratterizzato da passività e segregazione, partendo dai percorsi di formazione e lavoro, centrali nel trattamento rieducativo. Gli Stati generali dell’esecuzione penale, conclusisi nell’aprile 2016, hanno rappresentato un’occasione di dibattito e confronto in vista della riforma di questo sistema. L’articolo presenta quanto è emerso sui temi che maggiormente concorrono allo sviluppo di percorsi di inclusione socio-lavorativa di reclusi: formazione, orientamento, lavoro, istruzione, cultura e competenze degli operatori. Si tratta di proposte innovative che evidenziano l’importanza di percorsi individualizzati, di processi di responsabilizzazione/autoriflessione, di modelli sanzionatori di tipo reintegrativo, di attività di sensibilizzazione del territorio di appartenenza. Tali indicazioni sono state recepite dal Ministero della Giustizia nell’avvio di una importante sperimentazione di percorsi innovativi attraverso il progetto “Lavoro inframurario” finanziato dal pon Inclusione 2014/2020 con il supporto tecnico scientifico dell’isfol. 3/2017
- La maternità. Dalla tutela alla valorizzazione. Un’analisi comparata(Isfol, 2017-03) ISFOL; Viale, Valeria; Zucaro, RositaArticle. la maternità è un diritto, non solo della donna, ma ha anche funzione sociale, in ordine ad esempio agli equilibri demografici. In Italia i tassi demografici sono sconfortanti, e lo configurano come un paese vecchio, a rischio di sostenibilità. Inoltre, continua ad ampliarsi il divario di genere. Per affrontare quello che viene definito il motherhood gap bisognerà tener conto di un approccio più ampio, che non si limiti alla protezione del posto di lavoro della donna in congedo di maternità, ma che preveda politiche di conciliazione in grado di riequilibrare i carichi tra i genitori, alimentandone la condivisione, includendo quindi nel disegno anche i congedi parentali e di paternità. L’approccio delineato dovrà essere omnicomprensivo: misure nazionali supportate da iniziative europee. Sarà determinante, poi, collegare le nuove iniziative alle politiche esistenti soprattutto nell’ambito della partecipazione femminile al mercato del lavoro e alle disposizioni sui congedi. Al fine di individuare nuove chiavi di lettura e buone prassi da strutturare, si è condotta un’analisi comparata in tema di tutela della maternità, e sul congedo nello specifico, che riguarda tutti e 28 i paesi dell’Unione europea. 3/2017
- Ricerca di lavoro e metodologie di web data mining. Il profilo del Data scientist nelle inserzioni on-line(Isfol, 2017-03) ISFOL; Paliotta, Achille PierreArticle. La Data science (DS) è un fenomeno emergente, soprattutto negli Stati Uniti, tanto da essere considerata la professione simbolo dell’epoca attuale. In questo contesto, la richiesta di “Data scientist” sembra essere elevata, in costante crescita da alcuni anni, superando anche quella dello statistico (Google Trends), mentre in Italia si iniziano a vedere solo alcuni indizi embrionali nel campo della ricerca di personale qualificato on-line. Qui viene presentato uno studio di caso sperimentale di estrazione di dati, non strutturati, da un motore di ricerca verticale (Indeed.com) con l’obiettivo di individuare le competenze/abilità del profilo professionale del “Data scientist”. Tale sperimentazione vuole essere la prosecuzione, con altre modalità, di una delle rilevazioni più datate dell’isfol, la Domanda di lavoro qualificato (DLQ). La metodologia utilizzata ha mostrato di essere efficace e può, pertanto, essere applicata a rilevazioni riguardanti una mole maggiore di dati. L’indagine ha permesso di individuare e ricostruire il profilo di “Data scientist” facendo uso del modello tripartito delle competenze isfol. I risultati ottenuti mostrano, infine, una significativa differenza tra annunci scritti in italiano e quelli in inglese soprattutto per quel che riguarda le competenze tecnico professionali. 3/2017
- I fabbisogni professionali degli occupati nel settore dei servizi al Sud. Conoscenze e competenze da aggiornare nel breve termine(Isfol, 2017-03) ISFOL; Franceschetti, MassimilianoArticle. L’articolo fornisce informazioni per la pianificazione di percorsi di aggiornamento nonché suggerimenti utili per anticipare i futuri fabbisogni di competenze e conoscenze relativi alle professioni occupate nel settore dei servizi nelle regioni meridionali. Tali professioni sono state spesso analizzate da un punto di vista quantitativo, mentre in questa sede si concentra l’attenzione su aspetti qualitativi (fabbisogni di competenze e conoscenze), alla luce dei dati raccolti nell’ambito dell’indagine Audit sui fabbisogni (edizioni 2013 e 2014) realizzata da Isfol. Il contributo si focalizza sull’aspetto del fabbisogno di conoscenze e di competenze da colmare nel breve termine, con particolare riferimento ad alcuni gruppi di professioni: tecnici, figure amministrative, altre professioni del commercio e dei servizi. 3/2017
- La ricerca del lavoro tra strategie sbagliate e congiunture sfavorevoli: storia di un’occasione mancata(Isfol, 2017-03) Di Battista, Giuseppe; Landi, RobertoArticle. Una serie di fotografie scattate a distanza di tempo dalla conclusione di azioni formative finalizzate all’inserimento occupazionale mostrano l’evoluzione della condizione lavorativa e professionale degli individui che vi hanno preso parte. I dati, ottenuti dall’Indagine Nazionale Placement dell’Isfol, realizzata nel 2013 e con un’estensione panel nel 2014, evidenziano che, al momento della seconda indagine, un terzo dei partecipanti è ancora disoccupato. Tra questi è rilevante la quota di chi ha cercato lavoro ininterrottamente per tutto questo tempo, ritrovandosi ora ai margini del mercato del lavoro. Lo studio si concentra su questo target molto vulnerabile. A partire dai percorsi professionali, di ricerca di lavoro e di interazione con le istituzioni del mercato del lavoro di queste persone si è arrivati a codificare strategie, atteggiamenti, stratagemmi messi a punto da ciascun individuo per ottimizzare l’azione di ricerca di lavoro e a far emergere, di riflesso, comportamenti poco virtuosi o scarsamente efficaci. Incrociando questa serie di informazioni si è ricostruito il profilo delle categorie più esposte al rischio di marginalizzazione nel mercato del lavoro, cioè propense allo scoraggiamento, e difficilmente intercettabili dai Servizi per l’impiego e dalla Formazione.3/2017
- Lavoratori over 50 a bassa qualificazione e crisi economica in Italia(Rubbettino, 2017-03) Angotti, Roberto; Polli, CorradoArticle. La combinazione fra effetti prodotti dalla crisi e da tendenze di medio-lungo periodo, come quella del progressivo invecchiamento della forza lavoro, rischia di provocare gravi danni di tipo occupazionale e sociale nei confronti di determinate categorie di lavoratori, soprattutto nelle aree più svantaggiate del Paese. Questo articolo propone un’analisi originale su una delle categorie maggiormente colpite dalla crisi: gli occupati over 50 a bassa qualificazione (Older low-skilled workers). Nello studio,vengono identificati i fattori che influenzano la probabilità di partecipare ad attività di formazione e di diventare disoccupati di questa categoria di lavoratori. L'analisi trasversale e longitudinale, sviluppata attraverso quattro modelli di regressione logistica ed effettuata su dati LFS (Eurostat), ha permesso di comprendere l'importanza di questo target e la necessità di sviluppare una strategia integrata di policy, finalizzata a promuovere l’invecchiamento attivo attraverso interventi formativi mirati a colmare il gap di competenze chiave e a proteggere i livelli occupazionali dei lavoratori adulti meno qualificati. 3/2017
- Il work-based learning da Leonardo a Erasmus+: nodi critici e sfide aperte(ISFOL, 2017-03) Balduini, Anna Sveva; Fiacco, Franca; Violi, Valentina Maria GraziaArticle. L’integrazione di momenti di apprendimento in contesti lavorativi (work-based learning - wbl) nei percorsi di qualificazione è un obiettivo chiave della strategia Europa 2020 e dei processi di riforma del mercato del lavoro e dei sistemi educativi e formativi che l’Italia sta realizzando (in particolare Jobs Act e Buona Scuola). D’altro canto, l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa in una logica di rafforzamento del matching rispetto ai bisogni del mercato del lavoro e di work-based learning costituisce uno degli obiettivi prioritari di intervento dei Programmi comunitari Lifelong Learning-Leonardo da Vinci prima ed Erasmus+ 2014-2020 oggi. Partendo da una panoramica sulle evoluzioni delle policies europee e nazionali in materia, e sulla base delle numerosissime esperienze di wbl realizzate nei Programmi, attraverso l’azione di Mobilità e con le azioni di sperimentazione formativa e di networking, il presente contributo approfondisce gli acquis, i nodi critici, le sfide aperte e le possibili piste di lavoro per lo sviluppo e la promozione dell’apprendimento work-based nei sistemi e nelle prassi. 3/2017
- Le professioni sanitarie. Dinamiche settoriali, conoscenze e skills da aggiornare(Rubbettino, 2016-03) Franceschetti, MassimilianoArticle. Obiettivo del contributo è fornire informazioni e dati per la pianificazione di percorsi di aggiornamento e formazione nonché suggerimenti utili per individuare e anticipare i futuri fabbisogni di competenze e conoscenze relativi alle professioni che si occupano di attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione (professioni sanitarie). Queste professioni, interessate da recenti evoluzioni normative sia a livello comunitario che nazionale, sono state spesso analizzate da un punto di vista quantitativo. Questo articolo si concentra sugli aspetti qualitativi (in particolare fabbisogni di competenze e conoscenze), così come emergono dai dati raccolti nell’ambito della prima e seconda edizione dell’indagine ISFOL Audit sui fabbisogni contingenti (2013 e 2014) e dalla seconda edizione dell’indagine nazionale sulle professioni realizzata da isfol e Istat (2012). Il contributo focalizza l’attenzione sull’aspetto del fabbisogno di conoscenze e di competenze da colmare nel breve termine, con particolare riferimento ad alcune specifiche professioni (infermieri, fisioterapisti e altri tecnici sanitari). 3/2016
- Passaggio generazionale, artigianato e giovani. Una sfida per le politiche attive del lavoro(Rubbettino, 2016-03) D'Agostino, Luisa; Ferritti, MonyaArticle. Il settore artigiano lamenta scarsa attrattiva verso i giovani e difficoltà di ricambio generazionale. Sempre più imprenditori del comparto, al momento del ritiro, sono costretti a cessare la propria attività per mancanza di successori, all’interno e all’esterno della linea familiare. Questo fenomeno ha importanti ricadute sul sistema economico e sulla società nel suo insieme, sia in termini di perdita di opportunità occupazionali, sia di salvaguardia di quel patrimonio di competenze ed esperienza necessario a mantenere elevati gli standard qualitativi dell’artigianato italiano. L’articolo presenta i risultati di un’indagine sulle iniziative regionali e locali a sostegno dell’occupazione giovanile nel settore artigiano, che ha permesso di identificare le esperienze specificamente dedicate alla trasmissione d’impresa, spesso isolate e condizionate dai tagli alle risorse finanziarie imposti dalla crisi, talvolta invece più strutturate e consolidate, grazie alla coerenza tra i livelli di governance territoriale e all’integrazione delle reti di servizi e di imprese.
- Europa e conciliazione Una proposta di sistema per rilanciare l’occupazione femminile(Rubbettino, 2016-03) Panzeri, Paola; Viale, ValeriaArticle. Gli ultimi dieci anni sono stati testimoni di una seria crisi economica nell’ambito della quale l’occupazione femminile ha reagito in modo più flessibile rispetto a quella maschile. È comunque necessario aumentare il tasso di partecipazione femminile. Al fine di raggiungere tale obiettivo sono richieste nuove policy che siano più adatte al mercato del lavoro contemporaneo e alla famiglia che cambia nella sua forma e nel suo modo di vivere. Nell’articolo si fa un’analisi di quella che sarà nel prossimo triennio l’azione comune che dovrà prevenire l’impatto negativo sulla competitività dei singoli 28 stati membri. L’obiettivo principale dei documenti di policy European Reconciliation Package e dell’iniziativa New start to address the challenges of work-life balance faced by working families presi in esame, è quello di suggerire elementi di moderniz azione e adattamento degli attuali contesti nazionali per consentire alle famiglie con figli o parenti a carico un migliore bilanciamento tra le responsabilità di cura e le responsabilità professionali. La proposta presentata dalla Commissione europea racchiude nel suo nome tutto il suo potenziale: a new start, un nuovo inizio. Questa iniziativa si pone un obiettivo ambizioso: creare un sistema coerente e coordinato per la conciliazione, una rete di iniziative, legislative e non, che da un lato offrano protezione e supporto alle famiglie e, dall’altro, siano stimolo e incentivo per una maggiore occupazione femminile e uguaglianza di genere. 3/2016
- Generazione di mezzo(Rubbettino, 2016-03) Chiozza, Alessandro; Luca, Mattei; Torchia, BenedettaArticle. Il procrastinarsi dei tempi di studio e di formazione e la difficolta crescente ad inserirsi stabilmente nel mercato del lavoro si collegano, nelle generazioni piu giovani, ad un diffuso allungamento dei tempi necessari alla uscita dalla famiglia di origine ed alla costruzione di una indipendenza economica. Sembra difatti che si sia andato affermando un modello di desincronizzazione della transizione caratterizzato dal superamento della sequenza lineare – piu o meno rigida – degli eventi che in passato caratterizzavano il “diventare adulti”. Le traiettorie di vita familiari e lavorative si dimostrano oggi complesse e diversificate e alternano o sovrappongono esperienze di studio con esperienze di lavoro. I confini frastagliati dei processi verso la costruzione di una autonomia familiare passano attraverso scelte che vanno ad attivare capitali individuali e risorse familiari e che delineano risposte assai diverse che si riflettono e si alimentano nella molteplicita di strategie perseguite. Il contributo si prefigge, anche grazie agli esiti dell’indagine ISFOL sulle transizioni scuola-lavoro, di delineare i perimetri di questa costa frastagliata offrendo una fotografia dei 30-34enni: non più giovani per le politiche, non gia adulti per una piena autonomia individuale, dovrebbero rappresentare la risorsa piu preziosa per il mercato del lavoro e per la societa civile sia in termini di bagaglio esperienziale gia maturato sia per il portato di innovazione e di entusiasmo. E su questa aspettativa che si misurano le principali contraddizioni. 3/2016
- I low skilled in Italia Evidenze dall’indagine PIAAC sulle competenze degli adulti(Rubbettino, 2016-03) Di Francesco, Gabriella; Amendola, Manuela; Mineo, SimonaArticle. Il tema degli adulti con bassi livelli di competenze (low skilled) assume grande rilievo in un momento storico in cui rilevanti organismi internazionali e la comunità scientifica sottolineano l’importanza di valorizzare e sviluppare il capitale umano, individuando nelle competenze degli individui significativi predittori degli economics ad social outcomes. L’articolo propone un approfondimento tematico rispetto a questo segmento di popolazione, a partire dai dati del Rapporto nazionale dell’indagine OCSE-PIAAC del 2014, presentando i low skilled in Italia in relazione alle caratteristiche socio-demografiche, alla condizione lavorativa ed alla partecipazione ad attività di apprendimento, con particolare riferimento alle fasce d’età 16-24 anni e 25-34 anni. 03/2016
- Umanizzazione di frontiera. Una teoria grounded per la relazione educativa con i minori stranieri non accompagnati(Rubbettino, 2016-03) Bianchi, LaviniaArticle. L’articolo si propone di condividere un’ipotesi di ricerca secondo l’universo metodologico della Grounded Theory di orientamento costruttivista. L’obiettivo principale è di indagare la relazione educativa tra minore straniero non accompagnato (msna) e l’educatore – che spesso è anche insegnante di italiano – considerando sia i cambiamenti progressivi nell’apprendimento della lingua e nel percorso di “umanizzazione” da parte del minore, sia la continua ri-definizione e costruzione condivisa della pratica interculturale da parte dell’educatore. La teoria emergente sarà una teoria ex-novo che non ha un obiettivo di validazione di ipotesi precostituite. L’obiettivo principale, appunto, persegue un valore d’uso, quello di elaborare una teoria grounded che consenta di progettare percorsi di umanizzazione (intesa come superamento dei processi di accoglienza integrazione) e formativi “italiano L2” per i msna che risultino coerenti con la teoria emergente e con i bisogni formativi che interessano il campione della ricerca: utenti, operatori e ricercatori. 03/2016
- L’inserimento sociolavorativo delle persone con disturbo psichico nelle cooperative sociali(2015-12) Altieri, RosarioArticle. Riflessione sul ruolo delle cooperative sociali rispetto al contributo delle persone con disturbo psichico. 12/2015
- Sfide e risultati di un progetto per l’inclusione attiva delle persone con disabilità psichica nel mercato del lavoro(2015-12) Varesi, Pier AntonioArticle. L’Osservatorio sull’inclusione sociale (OIS) dell’ISFOL ha avviato il Programma per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inclusione socio-lavorativa dei soggetti con disturbo psichico – Pro.P –, finanziato e promosso dalla Direzione generale per le Politiche dell’orientamento e della formazione (DG POF) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che si è posto l’obiettivo di realizzare azioni di sistema finalizzate al sostegno dei percorsi di formazione e di inserimento socio-lavorativo delle persone disabili, in particolare con disturbo psichico. 12/2015
- I livelli essenziali delle prestazioni e l’accesso al lavoro delle persone svantaggiate(2015-12) Occhiocupo, GiudittaArticle. La definizione dei LEP, ossia dei i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, fin dal suo inserimento nell’art. 117, lett. m) della Costituzione è stata, come noto, oggetto di interpretazioni e analisi dottrinali e giurisprudenziali e si trova tuttora in una fase evolutiva. In questa sede, si ritiene importante valutarne i possibili ambiti di definizione, al fine di individuare soluzioni comuni per la risoluzione di elementi di criticità e di disuguaglianza connessi all’inserimento lavorativo dei soggetti cosiddetti svantaggiati. 12/2015
- Inserimento lavorativo di persone con disturbo psichico in Friuli Venezia Giulia(2015-12) Bartoli, GiovanniArticle. La Regione Friuli Venezia Giulia ha aderito al progetto Pro.P. con Delibera regionale n. 588 del 28 marzo 2014. Il progetto partenariale ISFOL/Regione FVG si articola in due Tavoli di progettazione partecipata, "Buone prassi" e "Percorsi di inserimento", l’uno incentrato sulla ricostruzione del contesto culturale delle politiche della salute regionale con l’inserimento della normativa di dettaglio e l’analisi quali-quantitativa degli inserimenti lavorativi del 2013; l’altro sulle reali opportunità offerte dal mercato del lavoro, il percorso da seguire, tenendo conto di capacità, aspirazioni, attitudini della persona, con i necessari riferimenti alla costruzione, ricostruzione e funzionamento di rete tra attori pubblici ed utenza, necessari per garantire processi di integrazione e cittadinanza attiva. 12/2015
- Disturbo psichico e lavoro(2015-12) Colavita, Francesco; Veltro, FrancoArticle. Il sistema "lavoro" e quello del "disturbo mentale" o "psichico" possono essere considerati due galassie di cui l’ultima solo in minima parte esplorata. L’approccio al problema è così complesso che richiede grande umiltà e ragionevoli dubbi, anche quando ci si trova di fronte a ciò che appare come fin troppo "evidente". Nel presente contributo si cercherà di: contrastare alcune di queste "evidenze"; descrivere le tante problematiche dell’argomento, comprese quelle relative alla dimensione clinica e di funzionamento dell’utente in relazione al lavoro; descrivere quali azioni a livello individuale e di sistema sono importanti per avere più successo per l’inserimento socio-lavorativo. 12/2015