Rivista Osservatorio Isfol
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Osservatorio Isfol è la rivista storica dell’Istituto. Si pone come luogo di confronto e dibattito nella comunità scientifica sui temi legati ai sistemi del lavoro, della formazione e delle politiche sociali.
Si rivolge alla comunità scientifica, agli esperti e gli operatori di settore, alle istituzioni territoriali, nazionali e comunitarie.
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- Adulti e istruzione. Linee progettuali per un servizio di riconoscimento e validazione degli apprendimenti pregressi(2015-12) ISFOL; Daniele, LuisaArticle. La presenza di una nuova domanda formativa all’università, rappresentata da una popolazione adulta, e quindi con caratteristiche non tradizionali per l’università, modifica di fatto i compiti istituzionali e il ruolo sociale dell’accademia. Viene presentato il percorso non sempre lineare dei diversi provvedimenti in materia di riforma degli studi universitari e di creazione del sistema di formazione permanente. 2015
- Apprendimento permanente e istruzione degli adulti per favorire la formazione alle competenze(Rubbettino, 2015) Spagnuolo, GiovannaArticle. Il contributo, partendo anche dai risultati ottenuti dalla ricerca ISFOL “Istruzione degli adulti: politiche e casi significativi sul territorio”, descrive lo stato dell’arte sul tema dell’apprendimento e dell’istruzione degli adulti e, attraverso la lettura trasversale di casi significativi rilevati sul territorio, propone punti di attenzione e piste di lavoro utili all’impianto e alla realizzazione di un sistema di apprendimento alle competenze rivolto agli adulti.
- AVO: lo strumento Isfol per l’occupabilità dei giovani: dalle premesse culturali ai criteri generativi(2015) Bosca, Maria Antonietta; Grimaldi, Anna; Porcelli, Rita; Rossi, AlessiaArticle. Nell’ambito delle politiche attive del lavoro, si è progressivamente riconosciuto un ruolo più ampio e strategico all’orientamento. In questo quadro si collocano i recenti documenti siglati in Conferenza Unificata Stato-Regioni. Si pensi, in particolare, a quello sugli Standard minimi dei servizi e delle competenze degli operatori di orientamento che detta linee guida per la dotazione strumentale e logistica, la durata, le modalità di erogazione, i prodotti, le attività principali e le competenze richieste agli operatori, con importanti ricadute sulle pratiche professionali e sull’organizzazione dei servizi nei vari contesti operativi. E' più che mai indispensabile definire pratiche e strumenti per prevenire la disoccupazione e l’inoccupazione, i cui risultati siano “misurabili”. In questa direzione l’Isfol, nell’ambito del progetto “Orientarsi nell’incertezza” ha avviato una riflessione che ha portato, come prima azione, alla messa a punto di uno strumento di auto-valutazione dell’occupabilità dei giovani, denominato AVO Giovani, che nell'articolo viene presentato nella sua attuale versione, in corso di validazione. 2015
- La banca dati Avvisi e Bandi. Uno strumento per la valutazione delle politiche di coesione(Rubbettino, 2015) Ricciardi, Rosanna; Sciatta, VeronicaArticle. L’analisi degli avvisi e bandi di gara fornisce un ricco quadro di informazioni riguardanti gli indirizzi di policy delle Amministrazioni nazionali e regionali e rappresenta una preziosa fonte informativa sulle scelte relative agli interventi da cofinanziare attraverso il FSE e attraverso altre fonti di finanziamento nazionale e regionale. Monitorare la programmazione attuativa è particolarmente importante ai fini valutativi in quanto rende possibile approfondimenti dal punto di vista dei contenuti e delle modalità procedurali implementate dalle Amministrazioni emananti consentendo di far emergere aspetti comuni e peculiarità presenti a livello nazionale. Basata su chiavi di lettura quali/quantitative, l’indagine ISFOL Analisi tramite banca dati degli avvisi e bandi emanati nella programmazione 2007/2013 intende comprendere su quali principi cardine ciascuna amministrazione ha fondato le proprie strategie programmatiche in riferimento alle tematiche oggetto di interesse degli avvisi e le priorità politiche che hanno condizionato il ri-orientamento dei fondi in funzione di contrasto alla crisi sia nelle regioni Obiettivo Convergenza che Competitività regionale e occupazione. L’articolo focalizza l’attenzione sui presupposti metodologici posti a base dell’indagine, restituisce le prime evidenze e indica le linee future per il monitoraggio e la valutazione della programmazione attuativa 2014-2020.
- Banche dati on line e ricerca del lavoro: come valutare il ruolo dei servizi pubblici per l’impiego. Cosa insegna l'esperienza europea(Rubbettino, 2014) Reyneri, EmilioArticle. Nella maggior parte dei paesi europei gli Spi non sono più, da molto tempo, delle organizzazioni burocratiche, attente solo al rispetto delle procedure. Essi hanno diffusamente adottato, difatti, tecniche di gestione per obiettivi, che si fondano sulla definizione preventiva di precisi obiettivi operativi da raggiungere, sulla costruzione di indicatori quantitativi che misurino il livello con cui tali obiettivi sono raggiunti, sulla raccolta di dati che consentano di calcolare gli indicatori e sul confronto tra obiettivi e risultati. L’articolo presenta alcuni indicatori per monitorare la performance degli Spi, delle modalità di raccolta dei dati necessari per implementare questi indicatori, e, infine, illustra alcuni differenti modelli adottati nei paesi europei per utilizzare le banche dati on-line al fine di favorire l’incontro tra posti vacanti e persone in cerca di lavoro. Nonostante sia stata condotta qualche tempo fa, la ricerca conserva tutta la sua attualità in un dibattito italiano ancora poco attento al funzionamento degli SPI, di cui si trascurano anche altre funzioni altrettanto importanti e utili al buon funzionamento del mercato del lavoro (dalla diffusione di informazioni al sostegno ai soggetti più deboli).
- Capitale umano, conoscenza, innovazione. Gli investimenti intangibili delle imprese italiane nei risultati della Intangible Assets Survey(Rubbettino, 2015-11) ISFOL; Angotti, Roberto; Tersigni, VincenzaArticle. L’articolo presenta i principali risultati della prima indagine nazionale sugli investimenti intangibili nelle imprese italiane (Intangible Assets Survey, Sistan ISF-00059) realizzata da Isfol nel quadro delle attività del Gruppo di Ricerca “Studi, analisi e indagini sui sistemi di domanda e offerta di formazione”, mirate alla valorizzazione del capitale umano, organizzativo e relazionale delle imprese. L’analisi dei principali investimenti realizzati dalle imprese in attività mirate allo sviluppo del proprio capitale immateriale mette in evidenza la relazione esistente tra i processi di innovazione e le strategie dirette alla formazione del personale. Dall’indagine emerge che la configurazione dell’investimento in conoscenza nelle imprese italiane si presenta attraverso due dimensioni principali: la prima è costituita da attività più diffuse (formazione, software e branding) e prevalentemente acquisite dall’esterno; la seconda raggruppa attività ad alta specializzazione (R&S, design e organizzazione), prevalentemente sviluppate all’interno del contesto produttivo e direttamente collegate alle strategie aziendali.
- Il cloud computing nella formazione e nella scuola. L’esperienza innovativa dell’Istituto Ettore Majorana(Rubbettino, 2015) Pepe, Dunia; Palombi, MartaArticle. Questo articolo riguarda il Cloud Computing e il suo utilizzo all’interno della Pubblica Amministrazione e più specificatamente nella scuola e nel sistema formativo. Il problema relativo all’importanza delle nuove tecnologie e del Cloud Computing, per l’affermazione della knowledge society, viene affrontato in relazione alle iniziative promosse dall’UE, come la strategia Europa 2020 e le sue sette iniziative faro tra cui l’Agenda Digitale Europea, volte a stabilire il ruolo chiave delle nuove tecnologie. L’innovazione digitale rappresenta per la scuola l’opportunità di superare il concetto tradizionale di classe e di creare uno spazio di apprendimento aperto sul mondo. Utilizzare servizi Cloud nell’istruzione vuol dire immaginare e progettare una scuola che in futuro potrebbe non avere più pareti. L’aula potrà diventare un luogo aperto dove poter lavorare insieme, sfruttando la ricchezza del sapere condiviso nella rete. Producendo così elaborati da poter mettere a disposizione di tutti. Nel saggio, come esempio di applicazione del Cloud Computing nella scuola, viene descritto il caso dell’Istituto Tecnico Industriale Majorana di Brindisi che rappresenta una tra le più significative realtà educative italiane.
- Il contenuto del lavoro delle professioni ordinistiche in Italia. Cambiamenti recenti e fabbisogni da colmare nel breve termine(Rubbettino, 2015) Franceschetti, MassimilianoArticle. Obiettivo dell’articolo è fornire informazioni e dati per la pianificazione di percorsi di aggiornamento e formazione, nonché suggerimenti utili, per individuare e anticipare i futuri fabbisogni di competenze e conoscenze relativi alle professioni che in Italia fanno riferimento a Ordini professionali. Queste professioni, interessate da recenti evoluzioni normative sia a livello comunitario che nazionale, sono state spesso analizzate da un punto di vista quantitativo. Questo articolo si concentra sugli aspetti qualitativi (in particolare fabbisogni di competenze e conoscenze), così come emergono dai dati raccolti nell’ambito della prima edizione dell’indagine Audit sui fabbisogni contingenti (2013) e dalla seconda edizione dell’indagine nazionale sulle professioni realizzata da Isfol e Istat (2012). Il contributo aggiorna una prima riflessione su questo tema già pubblicata sul numero 3/2012 dell’Osservatorio Isfol, focalizzando questa volta l’attenzione sull’aspetto del fabbisogno di conoscenze e di competenze da colmare nel breve termine, con particolare riferimento ad alcune professioni ordinistiche (consulenti del lavoro, spedizionieri doganali, farmacisti, infermieri, geometri, biologi e architetti).
- Determinanti sociali nell’inserimento lavorativo. Un’indagine nazionale del Pro.P.(Rubbettino, 2015-12) Spagnolo, AmedeoArticle. L’indagine quali-quantitativa “Aziende e disagio psichico” condotta nel 2011 nell’ambito del Progetto Pro.P. ha avuto come obiettivo quello di identificare gli elementi che influiscono sull’entrata in azienda e sul mantenimento del posto di lavoro delle persone con disagio psichico, anche in relazione alle altre forme di disagio. Partendo dai risultati di questa prima indagine, è stata avviata questa seconda indagine nel 2013-2014, che ha voluto delineare le caratteristiche delle aziende che hanno un’alta propensione all’assunzione di persone con disagio psichico, in modo da gettare le basi per la progettazione e realizzazione di interventi di sensibilizzazione e diffusione nel mondo imprenditoriale.
- La dimensione sociale nella Politica di Coesione europea 2014-2020(Rubbettino, 2015) Marucci, MarcoArticle. La comunicazione del 2 ottobre 2013 della Commissione Europea sul rafforzamento della dimensione sociale dell’Unione Economica e Monetaria Strenghtening the Social Dimension of the Economic and Monetary Union COM(2013) 690, stimola una riflessione sulle molteplici misure, di promozione e di controllo, che l’Europa sta mettendo in atto per portare il dialogo istituzionale sul piano dei diritti sociali e di cittadinanza. Partendo dalla comunicazione europea sugli investimenti sociali di febbraio 2013, si analizzano le principali novità nella vision strategica della prossima programmazione. Soffermandoci su alcuni temi chiave che costituiscono anche le leve su cui premerà la futura Politica di Coesione, delineata dalla Strategia Europa 2020, vedremo come l’Europa vuole rilanciare una stagione di sviluppo e di reale inclusione sociale, superando i dogmi della crisi finanziaria che ha caratterizzato la passata programmazione e puntando sulla costruzione di una “Europa sociale”, attenta all’applicazione dei diritti e alla promozione della solidarietà che il concetto di cittadinanza europea implica. La sintesi vuole avere il valore aggiunto di identificare una matrice di indicatori coniugando i vari strumenti di monitoraggio utilizzati dalla Commissione per il rafforzamento della dimensione sociale europea e l’attivazione di percorsi di inclusione sociale. Tale matrice può essere un semplice strumento di misurazione, in quanto si basa su dati già presenti nelle rilevazioni Eurostat, del concetto di inclusione sociale in termini non esclusivamente monetari o occupazionali.
- Dinamiche evolutive dell’impresa sociale a livello europeo. Visibilità, replicabilità e stadi di sviluppo(Rubbettino, 2014) Galera, GiuliaArticle. Partendo da un’analisi del concetto di impresa sociale a livello europeo, l’articolo ne analizza le linee evolutive negli Stati membri dell’Unione. I confronti internazionali confermano che l’impresa sociale è una dinamica strutturale, destinata a crescere in importanza, considerata la carenza di fondi pubblici e il costante emergere di nuovi bisogni a causa delle profonde trasformazioni demografiche, sociali ed economiche che coinvolgono tutta l’Unione. L’impresa sociale è diffusa in tutti i paesi membri, indipendentemente dalla tipologia del sistema di welfare, dalla presenza o meno di un Terzo settore strutturato e dall’esistenza di una normativa ad hoc. Ciò che accomuna le diverse iniziative di impresa sociale emerse negli ultimi 30 anni in Europa è la presa in carico da parte di gruppi di cittadini di responsabilità che fino a quel momento erano state ignorate o ritenute una prerogativa pubblica, tra cui la produzione diretta di beni e servizi di interesse generale per la comunità. Viceversa, profonde differenze sussistono rispetto alla visibilità, al grado e agli ambiti di diffusione dell’impresa sociale nei diversi paesi. L’articolo si sofferma su tali aspetti, riconducendoli all’interazione tra fattori storico-politici e caratteristiche di contesto, e propone un modello di analisi degli stadi di sviluppo dell’impresa sociale a partire dalla fine degli anni ’70 fino ai giorni nostri. A questo scopo, particolare attenzione è posta ai trend evolutivi dell’impresa sociale in alcuni paesi ritenuti maggiormente rappresentativi ai fini della presente analisi.
- Disturbo psichico e lavoro(2015-12) Colavita, Francesco; Veltro, FrancoArticle. Il sistema "lavoro" e quello del "disturbo mentale" o "psichico" possono essere considerati due galassie di cui l’ultima solo in minima parte esplorata. L’approccio al problema è così complesso che richiede grande umiltà e ragionevoli dubbi, anche quando ci si trova di fronte a ciò che appare come fin troppo "evidente". Nel presente contributo si cercherà di: contrastare alcune di queste "evidenze"; descrivere le tante problematiche dell’argomento, comprese quelle relative alla dimensione clinica e di funzionamento dell’utente in relazione al lavoro; descrivere quali azioni a livello individuale e di sistema sono importanti per avere più successo per l’inserimento socio-lavorativo. 12/2015
- Europa e conciliazione Una proposta di sistema per rilanciare l’occupazione femminile(Rubbettino, 2016-03) Panzeri, Paola; Viale, ValeriaArticle. Gli ultimi dieci anni sono stati testimoni di una seria crisi economica nell’ambito della quale l’occupazione femminile ha reagito in modo più flessibile rispetto a quella maschile. È comunque necessario aumentare il tasso di partecipazione femminile. Al fine di raggiungere tale obiettivo sono richieste nuove policy che siano più adatte al mercato del lavoro contemporaneo e alla famiglia che cambia nella sua forma e nel suo modo di vivere. Nell’articolo si fa un’analisi di quella che sarà nel prossimo triennio l’azione comune che dovrà prevenire l’impatto negativo sulla competitività dei singoli 28 stati membri. L’obiettivo principale dei documenti di policy European Reconciliation Package e dell’iniziativa New start to address the challenges of work-life balance faced by working families presi in esame, è quello di suggerire elementi di moderniz azione e adattamento degli attuali contesti nazionali per consentire alle famiglie con figli o parenti a carico un migliore bilanciamento tra le responsabilità di cura e le responsabilità professionali. La proposta presentata dalla Commissione europea racchiude nel suo nome tutto il suo potenziale: a new start, un nuovo inizio. Questa iniziativa si pone un obiettivo ambizioso: creare un sistema coerente e coordinato per la conciliazione, una rete di iniziative, legislative e non, che da un lato offrano protezione e supporto alle famiglie e, dall’altro, siano stimolo e incentivo per una maggiore occupazione femminile e uguaglianza di genere. 3/2016
- I fabbisogni professionali degli occupati nel settore dei servizi al Sud. Conoscenze e competenze da aggiornare nel breve termine(Isfol, 2017-03) ISFOL; Franceschetti, MassimilianoArticle. L’articolo fornisce informazioni per la pianificazione di percorsi di aggiornamento nonché suggerimenti utili per anticipare i futuri fabbisogni di competenze e conoscenze relativi alle professioni occupate nel settore dei servizi nelle regioni meridionali. Tali professioni sono state spesso analizzate da un punto di vista quantitativo, mentre in questa sede si concentra l’attenzione su aspetti qualitativi (fabbisogni di competenze e conoscenze), alla luce dei dati raccolti nell’ambito dell’indagine Audit sui fabbisogni (edizioni 2013 e 2014) realizzata da Isfol. Il contributo si focalizza sull’aspetto del fabbisogno di conoscenze e di competenze da colmare nel breve termine, con particolare riferimento ad alcuni gruppi di professioni: tecnici, figure amministrative, altre professioni del commercio e dei servizi. 3/2017
- [Focus Apprendistato]. Introduzione(Rubbettino, 2015) Varesi, Pier AntonioArticle. Introduzione al Focus sull'apprendistato cui è dedicato il numero 3/2015 della rivista Osservatorio Isfol. L'articolo presenta un excursus su questo strumento e sulle modifiche intercorse negli ultimi 20 anni fino al Jobs Act e all'attuale sperimentazione per rilanciarlo e renderlo il cuore del sistema di alternanza scuola-lavoro. 2015
- Formazione e welfare aziendale nelle iniziative di Responsabilità Sociale d'Impresa(2015) Nicoletti, PaolaArticle. Il saggio analizza il tema del welfare aziendale e della formazione delle risorse umane nell’ambito delle iniziative di responsabilità sociale d’impresa rivolte ai dipendenti delle imprese sia multinazionali e grandi, che piccole e medie. Negli ultimi anni, infatti, complici la crisi economico-finanziaria e i tagli del welfare pubblico, molte aziende hanno offerto ai propri dipendenti e ai loro familiari un’ampia gamma di servizi che il sistema pubblico non era più in grado di offrire. Si tratta di un ritorno al welfare aziendale, dal momento che le pratiche di assistenza negli ambiti della conciliazione tra lavoro e famiglia, del sostegno al reddito, della tutela pensionistica, della salute, previdenza, assistenza, del sostegno all’istruzione erano già diffuse negli anni sessanta e settanta, soprattutto nei grandi gruppi industriali, sull’esempio lungimirante di Adriano Olivetti. Il modello è quello di una forte integrazione tra assistenza pubblica e assistenza privata, finalizzata ad offrire ai dipendenti e alle loro famiglie servizi di welfare che possano in qualche modo rispondere ai bisogni di flessibilità e di conciliazione tra lavoro e vita privata e, al contempo, aumentare il loro potere di acquisto, con positive ripercussioni sulle comunità e i territori in cui l’azienda opera. 2015
- Generazione di mezzo(Rubbettino, 2016-03) Chiozza, Alessandro; Luca, Mattei; Torchia, BenedettaArticle. Il procrastinarsi dei tempi di studio e di formazione e la difficolta crescente ad inserirsi stabilmente nel mercato del lavoro si collegano, nelle generazioni piu giovani, ad un diffuso allungamento dei tempi necessari alla uscita dalla famiglia di origine ed alla costruzione di una indipendenza economica. Sembra difatti che si sia andato affermando un modello di desincronizzazione della transizione caratterizzato dal superamento della sequenza lineare – piu o meno rigida – degli eventi che in passato caratterizzavano il “diventare adulti”. Le traiettorie di vita familiari e lavorative si dimostrano oggi complesse e diversificate e alternano o sovrappongono esperienze di studio con esperienze di lavoro. I confini frastagliati dei processi verso la costruzione di una autonomia familiare passano attraverso scelte che vanno ad attivare capitali individuali e risorse familiari e che delineano risposte assai diverse che si riflettono e si alimentano nella molteplicita di strategie perseguite. Il contributo si prefigge, anche grazie agli esiti dell’indagine ISFOL sulle transizioni scuola-lavoro, di delineare i perimetri di questa costa frastagliata offrendo una fotografia dei 30-34enni: non più giovani per le politiche, non gia adulti per una piena autonomia individuale, dovrebbero rappresentare la risorsa piu preziosa per il mercato del lavoro e per la societa civile sia in termini di bagaglio esperienziale gia maturato sia per il portato di innovazione e di entusiasmo. E su questa aspettativa che si misurano le principali contraddizioni. 3/2016
- La gestione delle risorse umane nelle reti di impresa(Rubbettino, 2015) D'Alvia, Fulvio; Vaiasicca, AnnaArticle. I contratti di rete, cresciuti con ritmo rapido, dimostrano di aver fornito una soluzione alle imprese che intendono cimentarsi in nuove sfide, come ad esempio conquistare il mercato internazionale, superando il limite dovuto alla ridotta dimensione organizzativa. L’aggregazione in rete ha aperto una nuova stagione per le imprese perché consente di ampliare l’offerta dei prodotti, di collaborare per investire in innovazione tecnologica e nella creazione di nuovi prodotti, di realizzare progetti congiunti di sviluppo delle risorse umane. La formazione delle risorse umane, costituisce un elemento importante nella gestione e nella produzione della rete, in cui il know-how strategico posseduto dalle singole imprese potrebbe costituire al contempo un’occasione di apprendimento e di ingegnerizzazione della produzione della rete. La collaborazione all’interno della rete porta le imprese anche alla condivisione delle competenze su specifiche produzioni, in particolare sugli aspetti di progettazione e innovazione di prodotto, e facilita il reperimento di competenze in grado di intervenire nel ciclo produttivo. Sicuramente questo versante apre a scenari di formazione non formalizzata e non codificata che si intendono studiare attraverso un’indagine qualitativa dell’Isfol in collaborazione con RetImpresa, al fine di identificare gli elementi che possano promuovere maggiormente le formule individuate di trasmissione del sapere all’interno delle reti, di valorizzazione del sapere e delle risorse lavorative.
- Giovani e rischio di disagio psichico(Rubbettino, 2015-12) Pavoncello, DanielaArticle. Il lavoro di ricerca svolto dall’ISFOL si è proposto di indagare i fattori di rischio e protezione del disagio psichico dei giovani studenti presenti negli Istituti secondari di secondo grado in cinque Regioni italiane (Campania, Lazio, Marche, Molise e Puglia).
- Gli operatori delle organizzazioni non governative: alcune caratteristiche socio-professionali(2015) Governatori, GiuliaArticle. Si riportano i risultati di una indagine conoscitiva sulle risorse umane che operano nelle organizzazioni non governative (ONG) accreditate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca Isfol "Economia sociale e non-profit", nell’ambito delle attività di ricerca sulle organizzazioni del Terzo settore con l’obiettivo principale di rafforzare le basi informative sulle organizzazioni non-profit e fornire informazioni sulle principali caratteristiche socio-professionali e motivazionali degli operatori della cooperazione internazionale, ai fini della programmazione delle politiche di settore e dei nuovi fondi europei 2014-2020 e in considerazione della nuova legge sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo (L.125/2014) che ha aggiornato e sostituito la Legge n.49/1987. 2015